Il team si presenta al gran completo solo nella giornata di Sabato. Da tempo era noto che Pazzini per Venerdì aveva improrogabili impegni di lavoro, che si protraevano anche nella mattinata di Sabato tanto da farlo giungere in pista a prove ufficiali già iniziate.
Nonostante questo, Pazzini entra in pista e dopo poche tornate ottiene un buon 1.47.9 che lo pone in 18° posizione.
Nel briefing successivo alle prove, il pilota di Rimini non richiedeva modifiche, segno che il set-up della moto era ottimo. C’era solo bisogno di qualche ora di riposo per Pazzini prima di affrontare le seconde prove ufficiali.
Questa volta Pazzini si presenta per primo all’ingresso in pista, deciso a ripetere i tempi della gara precedente. Infatti, dopo pochi giri di lancio, riesce a ripetere 1.47.4 migliorando ulteriormente nel giro seguente con l'1.47.2, tempo che gli permetteva di mantenere la 18° posizione in griglia.
Domenica la gara era prevista nel tardo pomeriggio. La presenza di alcuni amici e sponsor caricava il pilota, situazione che gli permetteva di presentarsi allo schieramento di partenza molto motivato.
Al via un’impennata gli faceva perdere alcune posizioni. Infatti transitava sul traguardo del primo giro in 21° posizione, in coda a un gruppo di 6 piloti in bagarre tra loro. Al 4° dei 12 giri previsti, il pilota che lo precede da vicino cade alla curva del Carro. Pazzini, per evitare la moto rimasta in pista, perde terreno e comincia a fare una gara in solitario.
Nelle fasi finali, complice un calo fisico dovuto alla giornata molto calda, Pazzini veniva raggiunto e superato da un altro concorrente, ma non si dava per vinto. Nel giro finale tentava un primo attacco alla curva del Tramonto non andato a buon fine. Ci riprova alla curva del Carro. In lontananza però i commissari sventolavano le bandiere gialle per segnalare una scivolata di un concorrente e il conseguente divieto di sorpasso. L’ultima possibilità era un arrivo in volata. Pazzini affronta l’ultimo settore di pista con grande determinazione. All’ultima curva riesce a disegnare una traiettoria incredibile, cosa che gli permette di sfruttare al massimo l’accelerazione della sua R6 e di superare l’altro pilota sul traguardo per 13 millesimi, riconquistando così la 18° posizione che aveva in partenza.